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Questa è una delle poche festività indù che non segue il calendario lunare, bensì quello solare, pertanto cade il 14 di gennaio di ogni anno (negli anni bisestili cade il 15) rinnovando lo spirito celebrativo tanto caratteristico del subcontinente indiano.

Makara è una parola sanscrita, che, in ambito astrologico, viene tradotta con “capricorno”, mentre saṅkrāṅti significa “solstizio”.

La festività, infatti, indica il preciso momento dello zodiaco in cui il Sole lascia il segno del Sagittario per entrare nel segno del Capricorno, portando con sé l’energia di un nuovo inizio. In India questo periodo indica infatti la fine della stagione fredda e l’alba dei giorni più luminosi, lunghi e caldi, ma è anche vissuto come la celebrazione della luce che vince sulle tenebre. 

Questa transizione solare avviene con un movimento da sud a nord (quest’ultima è la direzione di buon auspicio) e rimarca la devozione a Surya -il dio Sole – a cui il festival è dedicato in tutta l’India (anche se con nomi diversi).

Gli indiani, in India e nel resto del mondo, festeggiano riunendosi tra loro, mangiando piatti tipici vegetariani preferibilmente senza aglio e cipolla, scambiandosi dolci (soprattutto a base di sesamo), facendo volare aquiloni, accendendo fuochi, decorando le loro case e pregando per avere salute e prosperità, gioia e liberazione. 

Cibo-Makar-Sankranti

Uno dei mantra più recitati in questa occasione è il Gāyatrī Mantra proprio perchè è dedicato al Sole, ha origine nel ṚgVeda (il testo sacro indù più antico in assoluto) ed è noto principalmente per la capacità di rimuovere le negatività.

Vi sono tante tradizioni e diversi rituali che accompagnano questo evento, tra cui, però,  l’abluzione in un fiume sacro rimane uno tra gli atti di più grande auspicio.

Abluzioni-Makara-Sankranti
Abluzione – Makara Saṅkrāṅti – Solstizio del Capricorno

Tra l’altro, è importante ricordare che, ogni 12 anni questa è la data che inaugura il Maha Kumbha Mela, il grande pellegrinaggio indù che si tiene a Prayagraj (Allahabad) in Uttar Pradesh, ovvero il luogo in cui i tre fiumi Gaṅgā, Yamunā e Sarasvatī (che è sotterraneo) confluiscono. Qui, centinaia di migliaia di devoti si riuniscono per bagnarsi nelle acque sacre per pulire il karma. E’ un periodo che dura sei settimane e questa volta accade proprio nel 2025.

In giorni di così grande auspicio, è sempre di favorevole supporto il comportarsi correttamente con tutti, l’evitare di pronunciare insulti e il rispettare il prossimo. Si consiglia anche di non frequentare luoghi o persone che possano avere un’influenza negativa.

Nel caso si morisse in questo giorno, la Tradizione vuole che la liberazione, il mokṣa, sia assicurata.

E’ quindi una giornata che porta buona fortuna e prosperità. E’ il momento giusto per lasciare andare l’ego e le sue limitazioni.

Da Makara Saṅkrāṅti in poi si apre la stagione dei raccolti, come un luminoso inno alla vita, che esprime gratitudine al Divino sotto forma di Sole.