Kundalini Yoga - Il Tempo nella pratica del Kundalini Yoga

Vi sarete accorti che durante una lezione di Kundalini Yoga l’insegnante usa un timer per scandire i tempi tra una postura e l’altra, per misurare il rilassamento, per controllare la durata di una meditazione o di una respirazione. Questi numeri non sono stati scelti a caso…

Kundalini, Tempo e Sequenze

Vi sarete accorti che durante una lezione di Kundalini Yoga l’insegnante usa un timer per scandire i tempi tra una postura e l’altra, per misurare il rilassamento, per controllare la durata di una meditazione o di una respirazione.

Spesso gli āsana vengono tenuti in media per 3 minuti durante le kriya (“sequenze”) di Kundalini Yoga. Ovviamente ci sono delle eccezioni, ovvero, talvolta un esercizio può essere praticato per pochi secondi oppure per più minuti, per esempio, 5, 7, 11 e così via.

Ciò vale anche per i tempi utilizzati durante le meditazioni e gli esercizi di respirazione.

Questi numeri non sono stati scelti a caso. C’è un approccio scientifico dietro alla scelta del numero dei minuti, nonché una numerologia ben precisa, che rinnova il concetto di Yoga come scienza perfetta.

Ogni volta che pratichiamo una postura, una meditazione con o senza mantra, una respirazione o tutto questo insieme (sì, nel Kundalini Yoga è possibile), il corpo e la mente attraversano degli stati, accade un cambiamento nella nostra condizione psico-fisica, avviene una trasformazione.

Certe volte i risultati possono essere temporanei, talvolta invece rompono uno schema per noi molto antico e ci aprono così ad una situazione di rinnovamento, o anche di guarigione, che porteremo avanti per lungo tempo.

Di seguito i significati dei tempi di durata dei singoli esercizi:

3 minuti: il campo elettromagnetico del corpo viene equilibrato, la circolazione sanguigna reagisce con beneficio.
11 minuti: il sistema nervoso inizia a reagire, così come il sistema endocrino.
22 minuti: le tre menti (positiva, negativa e neutrale) iniziano a lavorare in sincronia.
31 minuti: la respirazione, l’impatto endocrino e la concentrazione influenzano tutte le cellule e tutti i ritmi del corpo.
62 minuti: avviene un’alterazione della materia grigia del cervello. La “mente ombra” del subconscio si integra con la proiezione esterna.
2 ore e mezza: la relazione tra la psiche e il campo elettromagnetico esterno cambia, ovvero la mente subconscia inizia a rimanere stabile entro la dimensione della mente universale.

Anche i giorni di durata di una pratica hanno un impatto specifico sul nostro sistema mente-corpo. Più proseguiamo praticando quotidianamente una kriya, più i benefici che ne conseguono si instaurano lungamente in noi.
E’ così che possiamo interrompere il ciclo delle cattive abitudini e, conseguentemente, cambiare il nostro destino.
In base alla durata della nostra sādhanā (“pratica”) quotidiana, saremo più o meno in grado di rompere gli schemi disturbanti che ci abitano e di rimpiazzarli con quelli più costruttivi, positivi ed edificanti.
Di seguito i significati dei tempi di durata di una pratica intera:

40 giorni: è il tempo minimo per poter cambiare un’abitudine
90 giorni: è il tempo che necessitiamo per poter confermare la nuova abitudine
120 giorni: ora la nuova abitudine instaurata ci rappresenta
1000 giorni: avremo il controllo sulla nuova abitudine

Ecco perché praticare con perseveranza e determinazione porta risultati fruttuosi:

ci liberiamo dai pensieri che non ci servono e che, anzi, ci disturbano
sublimiamo gli schemi psico-emotivi che ci ostacolano
piantiamo il seme di nuove buone abitudini che porteranno a liberare il nostro subconscio

Se desideri ricevere una pratica consona al momento che stai attraversando, oppure desideri trasformare qualche aspetto di te, o, ancora, vuoi intervenire su un miglioramento psico-fisico che duri nel tempo, contattami per fissare la tua lezione privata.

E’ possibile richiedere la registrazione della pratica suggerita, in modo da poter essere guidati quotidianamente nella realizzazione del proprio obiettivo.

Ti aspetto nella pratica